giovedì 30 gennaio 2014

Segnalazione: Proposta di lettura di Bassie Head

La donna dei tesori: proposta di lettura

Il prossimo appuntamento del Circolo di Lettura sarà dedicato alla scrittrice sudafricana Bessie Head, morta a quarantanove anni nel 1986, con il suo romanzo, pubblicato per fortuna anche in Italia, La donna dei tesori (The Collector of Treasures, 1977, trad. it. M.A. Saracino, Roma 2003).

Visitate il blog Il club dei libri!

Segnalazione: presentazione del libro di Valeria Palumbo

8 febbraio, Roma, Casa internazionale delle donne, ore 10:30


verrà presentato per il progetto ebook @ women, la libreria digitale femminista in collaborazione con l’associazione Orlando di Bollogna e l’Enciclopedia delle donne, "Le donne di Alessandro Magno", il libro di Valeria Palumbo.

NON MANCATE!

QUI tutte le informazioni.

martedì 28 gennaio 2014

Giornata della Memoria

A nome della Enciclopediadelledonne vorrei esprimere la nostra solidarietà e il nostro doloroso ricordo delle vittime partite dal binario 21 della Stazione Centrale di MIlano alla nostra coraggiosa sorella Liliana Segre

Mariateresa Fumagalli Beonio Brocchieri


venerdì 17 gennaio 2014

Addio a Carla Ravaioli

Ieri mattina è morta Carla Ravaioli all'età di 91 anni, una grande donna di cui questo paese sentirà molto la mancanza. Riportiamo l'articolo apparso su l'Unità.

giovedì 16 gennaio 2014

Articolo di Giancarla Codrignani sull'aborto.

Riportiamo qui sotto un articolo molto interessante di Giancarla Codrignani.

Marea, n.1 - gennaio 2014

ABORTION IS (NOT) A RIGHT 

Giancarla Codrignani

Sarebbe una gran bella cosa se riuscissimo a realizzare un coordinamento europeo di donne per i diritti di genere.
Ci aveva provato in Francia Choisir, che un paio di anni fa aveva promosso una campagna per l'estensione a tutta l'Unione delle migliori leggi dei diversi paesi su determinati temi. Anche Snoq aveva portato avanti l'idea di leggi comuni "di genere", prontamente contestata - come già in Francia Choisir - perché le donne non sono "una specie protetta". Peccato che la realtà sorpassi sempre l'immaginazione. Almeno da quando perfino in Italia lo scandalo della clandestinità degli aborti ha prodotto una legge "per la maternità libera e responsabile" convalidata da due terzi del paese chiamato a referendum abrogativo, le donne europee si sentivano abbastanza al sicuro. Ovvero, noi italiane ci tenevamo la questione dell'obiezione di coscienza e anche alle altre non mancavano problemi che abbiamo sempre sbagliato a ritenere "piccoli"; ma a tutte bastava l'accesso legale all'aborto. Anzi, ormai molte - come me - si erano messe a pensare a nuove questioni antropologiche: se la RU486, la pillola del giorno dopo e quella abortiva privatizzeranno la decisione abortiva, di fatto, si autorizzerà la disponibilità del nostro corpo a rapporti irresponsabili e senza consenso?
Invece la doccia fredda sia del governo Rajoy in Spagna di cancellare, in nome della difesa della vita, le norme Zapatero del 1985, sia del voto europeo che ha bocciato (anche per l'astensione di alcuni europarlamentari PD, mentre francesi e tedeschi hanno accusato un fuorviante errore di traduzione per giustificarsi) la relazione della portoghese Edite Estela sul diritti riproduttivi, tra cui "l’aborto sicuro e legale”, da estendere all'intera UE.
Se diamo uno sguardo in giro, facciamo bene a non sentirci sicure e a prevenire altri guai. Infatti il panorama non è entusiasmante, a riprova del fatto che, sul piano dei diritti, la prima linea difensiva la facciamo noi. Prescindiamo dagli Usa, dove le donne non si sono mai riprese dal colpo mortale di non essere riuscite (mancò il voto di due stati) ad emendare in forma paritaria la Costituzione; tuttavia è assai grave che negli ultimi tre anni più della metà degli stati abbia modificato le disposizioni sull'interruzione di gravidanza e tra poco la stessa Corte Suprema si dovrà pronunciare in materia. Guardando all'Europa, sembrerebbe che la Francia sia al sicuro con la legge Veil del 1975. Non è così : il 2 febbraio ci sarà "la Manif", a Versailles contro la "morte prenatale dei bambini", contro la cultura di genere, contro l'omosessualità e per la tutela della famiglia. La reazione ha usato furbescamente il termine Choisir, antica sigla femminista di Gisèle Halimi, per il proprio "choisir la vie". Dice in un'intervista Cécile Edel del gruppo promotore: "affinché le donne possano veramente essere libere, è urgente riconoscere il dolore delle donne che hanno abortito, denunciare la sordida realtà dell'aborto, accompagnare le donne e informarle sulle alternative possibili". Abbiamo già sentito queste parole e le risentiremo: Il Movimento per la vita si è mosso ovunque e ha ha raccolto due milioni di firme per portare all'attenzione del Parlamento europeo lo statuto dell'embrione come persona, "uno di noi".
In Germania l'aborto è illegale perché vietato dalla Costituzione (ovviamente, dopo le leggi hitleriane sulla selezione), anche se la Corte costituzionale ha riconosciuto la non punibilità per quasi tutto: il pericolo di vita della donna, lo stupro, le malformazioni fetali e le condizioni economiche. Lo stesso in Austria, solo che il 9 febbraio gli austriaci sono chiamati ad una votazione popolare dalla campagna "il finanziamento dell'aborto è una questione privata". Con la stessa motivazione che intacca la solidarietà sociale delle norme, anche in Svizzera si andrà ad un referendum (ahimè collegato ad altri due sull'immigrazione). In Belgio la questione si è complicata lo scorso anno perché la solita manifestazione "anti" era esasperata dalla proposta di estendere l'eutanasia ai bambini. In Inghilterra, dove si recano le donne di tutti i paesi che hanno leggi di divieto, si è verificato un paio di casi di medici che hanno accettato accordi con donne per aborti selettivi: di femmine.... Soddisfatti sembrano solo i portoghesi che sperano nell'emigrazione delle spagnole se Rajoy procederà ad annullare le leggi socialiste.
Si evidenzia, dunque, la potenziale efficacia di una solidarietà transnazionale anche se è ancora da inventare. Perfino in Polonia le femministe hanno diffuso un cartello My Choice con l'indicazione dei voli scontati - 70 euro - per la Gran Bretagna.
Speriamo di farcela. Noi vecchia guardia ci siamo, credo, tutte. Dice bene - e colorito - Diana Lopez Varela che l'ha scritto al presidente Rajoy: mi cogno es mìo y yo decido lo que entra y lo que sale de el. La vecchia autodeterminazione.
In Italia dobbiamo tenere presenti due dati di realtà da cui partire: l'obiezione di coscienza e i dubbi sul numero degli aborti dati dal ministero della sanità. Sul primo punto ci si è battuti per il riconoscimento dell'odc. al servizio militare obbligatorio perché riguardava la disobbedienza ad un principio costituzionale. Le leggi, invece, sono solo riformabili, non obiettabili - provatevi a non pagare le tasse - e un medico non è obbligato ad esercitare nelle strutture pubbliche. Il negoziato per ottenere la legge 194 del 1978 è stato troppo oneroso e oggi ne sta boicottando l'applicazione. Anche perché questa carenza contraddice le dichiarazioni circa la presunta diminuzione degli aborti in Italia. Proprio mentre sono in aumento in tutta Europa a causa soprattutto delle minori, non si vede come mai l'Italia registri riduzioni della pratica ormai adottata prevalentemente dalle immigrate. Proviamo a pensare che cosa farebbe la più restia ad accettare l'interruzione volontaria della propria gravidanza, diciamo la cattolica più osservante, se restasse incinta la sua bambina di quindici anni. Andrebbe al consultorio? ad un ospedale pubblico? Davvero sono finiti i ferri da calza e il prezzemolo, ma nessuno è privo di 500, 1000 euro per ricorrere all'ambulatorio privato. Abbiamo dunque un impegno preciso: sono prossime le elezioni europee e forse tocca a noi aiutare a salvare la democrazia dei diritti.

mercoledì 15 gennaio 2014

Segnalazione: apertura Casa delle Donne di Milano

Vi riportiamo qui il comunicato stampa di un'iniziativa da non perdere:

Sabato 18 e Domenica 19 gennaio 2014 alla CASA DELLE DONNE DI MILANO

Il 18 e il 19 gennaio (dalle 12:00 alle 18:00) apriamo la Casa delle Donne di Milano. La Casa si trova in via Marsala 8, al pianterreno di un edificio di proprietà del Comune di Milano. In queste due giornate accogliamo le donne che vorranno visitarla, rinnovare la loro tessera o associarsi per la prima volta, parlare con noi e conoscere i gruppi di lavoro che già sono attivi da alcuni mesi.

Alle ore 12:00 del 18 gennaio ci sarà un incontro informale con la stampa, per iniziare a dialogare con le giornaliste e i giornalisti che si interessano a noi, per condividere idee, progetti e il lungo percorso che abbiamo alle spalle e, soprattutto, davanti a noi. In particolare, nell’immediato futuro, l’8 marzo si terrà la ‘giornata aperta’ con eventi, mostre, musica e altro ancora e che sarà la presentazione ufficiale della Casa alla città.

Parteciperanno all’incontro stampa le donne dell’Amministrazione Comunale che ci hanno finora accompagnato e aiutato:

Ada Lucia De Cesaris, vicesindaca

Daniela Benelli, assessora all’Area metropolitana, Casa, Demanio

Lucia Castellano, consigliera Regione Lombardia

Anita Sonego, presidente Commissione Pari opportunità

Francesca Zajczyk, delegata per il Sindaco alle Pari Opportunità.


Per informazioni: ufficiostampa@casadonnemilano.it

martedì 14 gennaio 2014

Segnalazione: leader femminile singolare

Martedì 21 gennaio, ore 18, via Balzan 3 (Milano)

si terrà il secondo appuntamento di un ciclo di incontri incentrati su alcune delle donne leader più famose
del panorama italiano e internazionale.



NON MANCATE!

domenica 12 gennaio 2014

Segnalazione: un incontro per ricordare Adelaide Ristori

LUNEDÌ 13 GENNAIO, ORE 21


 si terrà una serata per ricordare l’attrice italiana dell’Ottocento, Adelaide Ristori, che dalla compagnia Reale Sarda di Torino partì alla conquista dei teatri di tutto il mondo. Pietro Crivellaro e Laura Curino hanno ideato l’omaggio corale, in cui una squadra di attrici torinesi (Mariella Fabbris, Irene Ivaldi, Simona Nasi, Franca Penone, Gilda Postiglione, Camilla Sandri) si alternano nella lettura di brani sulla sua carriera romanzesca.

Introduce Franco Perrelli che dialoga con Teresa Viziano, autrice del libro La Ristori. Vita romanzesca di una primadonna dell'ottocento.


Qui tutte le informazioni LINK

PARTECIPATE NUMEROSISSIMI! 

venerdì 10 gennaio 2014

Segnalazione: spettacolo "Nostra Italia del miracolo", tratto da "Il mio Novecento di Camilla Cederna"

Dal 15 al 19 gennaio

TrentoSpettacoli/Arkadis presentano


tratto da Il mio Novecento di Camilla Cederna
drammaturgia e regia Giulio Costa

orari spettacoli: merc - sab ore 21.00, dom ore 17.00
domenica 19 gennaio 2014, ore 18,30 - Teatro Oscar
Incontro con l’avvocata Ilaria Li Vigni: ‘I diritti civili nel costume e nella società di ieri e di oggi’

VI SEGNALIAMO INOLTRE CHE
per tutti gli iscritti alla newsletter PACTA dei Teatri
c'è una PROMOZIONE per la SERA DELLA PRIMA:

ingresso a 8,00€ per mercoledì 15 gennaio 2014, ore 21:00
Si prega confermare: tel. 02/36503740, mail. biglietteria@pacta.org

NON MANCATE!